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Alberta, Kety e Rita

lunedì 20 gennaio 2014

Hamamelis, il nocciolo delle streghe


Giunti nel 2014 e ricuorata dalla breve pausa di pioggia che ci sta tartassando da una settimana, mi godo la fioritura dell'Hamamelis,  interessantissima pianta per i giardini invernali  che conta diverse specie originarie della Cina (Hamamelis mollis e japonica) e del Nordamerica (Hamamelis virginiana e H. vernalis). Arbusto di forma armoniosa e a crescita lenta e regolare, forma con il tempo cespugli eleganti di forma globosa o ovale, i cui rami in pieno inverno si ricoprono di fiori gialli, arancio o porpora, con singolari petali lunghi, nastriformi, arricciati e increspati, delicatamente profumati. E’ una pianta che merita senz’al
Hamamelis Arnold Promise
Hamamelis Diane
tro un posto importante nel giardino, dato che è bella in tutte le stagioni: dalla primavera estate, per via della forma armoniosa e del fogliame elegante, all’autunno, quando si colora di giallo-arancio, fino all’inverno, nel momento della stupenda fioritura. In Nord America era nota da tempo ai Pellerossa per via delle sue proprietà medicinali, astringenti e vasocostrittrici. Il liquido ottenuto dalla bollitura dei rametti veniva infatti applicato sulle ferite sanguinanti per fermare l’emorragia e aiutare la cicatrizzazione.
Dato che veniva utilizzata dagli sciamani (stregoni guaritori) l’Hamamelis veniva considerata una pianta magica, e forse per questo i primi coloni americani la battezzarono volgarmente Witch Hazel, nocciolo delle streghe, nome con il quale è ancora nota. 
Dall’incrocio fra le specie nordamericane e asiatiche di Hamamelis, sono stati ottenuti numerosi ibridi, caratterizzati da colori diversi dei fiori, quali ad esempio Hamamelis Arnold Promise, a fiore giallo e portamento compatto, Hamamelis Diane, a fiore arancio, e il Ruby Glow, a fiore rosso porpora.
Gli Hamamelis sono molto resistenti al freddo, fino a oltre –10°C e vivono bene in posizione luminosa, in pieno sole o mezzombra.
Vegetano bene in  terreno profondo, fertile e a pH neutro o debolmente acido. Necessitano di un minimo di cure colturali, una volta a dimora; è sufficiente una concimazione autunnale con concime organico, irrigazioni volte a mantenere fresco il terreno, e che per piante adulte si limitano a interventi di soccorso in caso di forte siccità. La potatura è ridotta al minimo e serve soprattutto a eliminare il secco o gli eventuali rami fuori sagoma, oppure tralci vecchi e deboli. Deve essere fatta rigorosamente a fine inverno, al termine della fioritura e prima dell’emissione delle foglie.