Questo è dovuto al fatto che il Giappone, qualche milione di anni fa, si trovava nell’emisfero australe e, in seguito alla deriva dei continenti, ha cominciato lentamente a spingersi verso nord, fino a posizionarsi al di sopra della linea dell’Equatore. Il passaggio attraverso varie zone climatiche è stato così lento e graduale che ha dato il tempo alle piante in esso presenti di adattarsi ai vari climi attraversati, conservandosi nel corso dei millenni e mantenendo intatte le loro caratteristiche genetiche. Questo spiega perché i suoi rampicanti continuano ad avvolgersi in senso orario, come tutti i rampicanti dell’emisfero australe, dato che è proprio da lì che viene. Spiega anche perchè, nonostante la apparente vicinanza, molte specie del Giappone sono assenti nei territori continentali dell'Estremo Oriente.
Glicine in fioritura |
E sapevate che il primo glicine ad essere introdotto in Europa nel 1724 non fu la Wisteria sinensis ma la W. frutescens, di origine nordamericana? Non ebbe enorme successo, tanto che in principio venne denominato volgarmente come Carolina Kidney Beans (Fagiolo rognone della Carolina). Dopo un secolo, nel 1814, dall'altra parte del mondo, un incaricato della Compagnia delle Indie Orientali veniva invitato a cena da un commerciante di Canton. Caso volle che la cena si svolgesse sotto una pergola profumatissima di Zi Teng, Vite blu, che altro non era che una pianta di Wisteria sinensis, il comune glicine, ancora non conosciuto. Incantato dal fascino della profumata fioritura, vennero affidate al Capitano Welbank alcune piantine di questa specie, che raggiunsero l'Inghilterra per essere affidate a Sir C.H. Turner nel Surrey, e successivamente alla Royal Horticoltural Society, nonchè ai Kew Gardens a Londra, dove è ancora possibile ammirarlo. Va da sè che ebbe da subito un inusitato successo e nel giro di pochi anni venne riprodotto e diffuso in tutti i giardini europei.