Questa del 2014 è una delle estati più piovose degli ultimi anni. Abituati al caldo torrido-umido e all'assenza di piogge, che vede condizionatori accesi dalla mattina e che obbliga i Comuni ad emanare ordinanze di divieto d'uso dell'acqua per l'irrigazione dei giardini, un luglio piovoso e costellato di eventi meteo purtroppo talora catastrofici, ci fa pensare di essere più ai tropici sotto l'effetto di un monsone, che in ambiente mediterraneo. Le uniche a essere contente di queste condizioni, tutto sommato fresche e soprattutto bagnate, sono proprio le piante, che invece di patire la sete e accartocciare le foglie, si presentano belle, verdi e in fiore anche in questo inizio di agosto. E la cosa non dispiace neppure a noi vivaisti, che per una volta non dobbiamo restare svegli la notte con il terrore che l'acqua nei pozzi termini e le coltivazioni restino a secco, e che, con buona probabilità, avremo a settembre delle piante verdi, fresche e in forma, quasi fosse primavera.
Ammetto che, non essendo una patita del mare e non amando particolarmente il caldo sopra i 30°, questa stagione un po' nordica piace anche a me, con tutti gli inconvenienti del caso (vedi seminterrati di casa allagati dalla pioggia della settimana scorsa, per fortuna senza gravi conseguenze), specie quando guardo l'aspetto lussureggiante del vivaio e del terrazzo di casa, cosa piuttosto insolita, considerando il periodo. Sicuramente un aspetto negativo c'è: così come crescono bene le piante, altrettanto bene viaggiano le infestanti, che proliferano più dei funghi, obbligandoci ad un frequente e certosino lavoro di scerbatura, spesso a mano, dato che i colletti delle "erbacce" hanno il vizio di trovarsi accanto alla ceppaia delle specie coltivate, rendendo impossibile il lavoro con la zappa.
Chi quindi pensava di godersi il riposo e le ferie d'agosto, sappia che probabilmente si troverà un garbuglio di infestanti al rientro, che dovrà provvedere più spesso del previsto al taglio del prato, al controllo dei tralci di rampicanti vigorosi, come glicini e bignonie, che invece di bloccarsi per la pausa estiva, vegetano imperterriti, con conseguente groviglio dei rami.
Ma tant'è.. in fondo chi coltiva le piante difficilmente è pigro ed è solitamente abituato a piegarsi al volere delle stagioni, che, con tutto il nostro delirio di onnipotenza, non abbiamo (per fortuna) la possibilità di controllare.
Auguriamo pertanto a tutti un buon lavoro, una bella pausa estiva (viste le ferie imminenti) e soprattutto di godere dell'insolita fioritura agostana di questa estate poco mediterranea, ma sicuramente, almeno per quest'anno, molto, molto colorata.
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